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    Basta avere spazio in casa, passione per la cucina, doti comunicative e sei pronto per ospitare gente a cena: si chiamano home restaurant e sono ristoranti gestiti in casa dai proprietari e aperti ad amici ed estimatori.
    All’estero sono nate molte reti che raggruppano attività simili, come l’olandese Dine The Dutch, l’americana Hush e la francese Hidden Kitchen.
    E in Italia? I prodotti si comprano da negozianti del posto, a km zero: la pasta fresca si fa in casa, si ospitano turisti, ma anche persone del luogo, attirati dall’originalità dell’idea; una media di 8 persone a settimana che cresce, chiaramente, durante i mesi dell’alta stagione turistica; alla gente piace, risparmia e si gode il clima familiare.
    Nodi burocratici? «Non ce ne sono, se guadagni una cifra non superiore ai 5mila euro. E non c’è la necessità di fare una dichiarazione (articolo 1 comma 100 della Legge Finanziaria 2008 n.244, che regola il lavoro domestico). Non è una vera e propria attività.
    Se vuoi farlo, devi sacrificarti (venerdì e sabato passati a casa…). Devi amare la cucina e comunicare. Un piccolo segreto?
    Cosa serve per riuscire? «Devi essere portato all’ospitalità. Avrai persone in casa diverse sere. Poi serve tanta passione per la cucina, voglia di condividere i tuoi spazi ed esperienze

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    Aprire un ristorante in casa si può? A quanto pare sì, in tempi di crisi come questi, dove si da’ spazio alla fantasia per arrotondare i propri guadagni e arrivare a fine mese, ecco che sta prendendo sempre più piede un tipo di attività che conta di diventare un vero e proprio business.
    Si chiamano Home Restaurant e sono dei veri e propri ristoranti che ognuno può aprire in casa propria. Gli HomeRestaurant sono dei ristoranti gestiti in casa dai proprietari e aperti ad amici ed estranei.
    Un’occasione unica e imperdibile per tutti quei turisti desiderosi di scoprire dal vivo gusti e abitudini delle città che li ospitano: con gli Home Restaurant, infatti, la cucina non è semplicemente casareccia, ma “casalinga”.
    Ovviamente gli ospiti contribuiscono alla spesa, ma con una soluzione del genere il cliente non solo risparmia in denaro, rispetto ad una comune trattoria, ma ha anche la possibilità di godere di un ottimo clima familiare.
    Come aprire un Home Restaurant, quali regole seguire ed eventuali spese
    Da un punto di vista burocratico, se tutto si svolge all’interno delle quattro mura domestiche, non si richiedono grandi spese. E’ infatti possibile svolgere attività lavorativa occasionale, senza partita Iva, fino ad un massimo lordo di 5.000 euro annui, soglia di esenzione dall’obbligo contributivo e non c’è la necessità di fare una dichiarazione (articolo 1 comma 100 della Legge Finanziaria 2008 n.244, che regola il lavoro domestico).
    Sul reddito generato, non superiore ai 30.000 euro annui, è previsto il regime agevolato dei minimi.
    Non serve autorizzazione sanitaria, anche se è preferibile munirsi di un attestato sulla sicurezza alimentare.
    Insomma, non si tratta di una vera e propria attività commerciale in senso stretto, servono dunque un po’ di spazio in casa e la passione per la cucina, la vera protagonista.
    Non solo: tra gli “ingredienti” è richiesta anche una buona dose di ospitalità, per far sentire l’ospite a proprio agio e fargli respirare un clima familiare, e per fargli conoscere le curiosità del luogo visitato e, perchè no, dei piatti appena serviti a tavola.
    Si tratta di un fenomeno ormai in espansione, ma in Italia e nel resto d’Europa è già affermato da tempo.
    Sul web esistono molte piattaforme dedicate all’Home Restaurant: attraverso social network o siti precostituiti si effettua la prenotazione e si contribuisce alla spesa
    Community e piattaforme social legate al mondo degli Home Restaurant
    Esistono poi delle piattaforme volte a promuovere cene, eventi e ristoranti locali. Ve ne segnaliamo qualcuna:
    • Ceneromane: www.ceneromane.com. Per prenotare una serata alternativa fra le mura domestiche della capitale romana.
    • Gnammo: gnammo.com. Per scoprire gli Home Restaurant d’Italia, ma anche ristoranti, eventi, cene, menu a buffet e quant’altro.
    • Home Food: www.homefood.it. Le “Cesarine” d’Italia vi aprono la loro casa, per offrirvi piatti tipici, ingredienti genuini, ospitalità autentica. Potete scegliere tra i percorsi gastronomici in calendario o richiedere la disponibilità in una data a vostra scelta, per gustare il vero cibo tradizionale italiano.
    • SoulFood: www.thesoulfood.it. Un progetto multidisciplinare, nato da un’idea di Don Pasta e realizzato insieme a Terreni Fertili, attorno alle dimensioni ambientali, sociali e culturali del cibo.
    • New Gusto: newgusto.com. Una piattaforma che si rivolge soprattutto ai turisti per favorire scambi culturali attraverso il cibo.

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    E’ il momento degli home restaurant: ecco come aprirne uno a casa propria
    Oggi le cene in casa sono una delle tante facce della sharing economy: si condivide cibo genuino fra perfetti sconosciuti, contribuendo alla spesa.
    Tutto alla luce del sole. Il contatto si stabilisce sul web: su una delle tante piattaforme social si seleziona l’evento, si prenota e si
    paga. Oppure si riserva un posto direttamente sul sito dell’home restaurant preferito.
    Esperienza imperdibile per i turisti desiderosi di scoprire dal vivo gusti e abitudini delle città che li ospitano, è ormai anche per i residenti l’ultima frontiera del social eating.
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