• HOME  >>  I NOSTRI PIATTI  >>  PRIMI   >>  MACCARRUNA DI GOETHE

    MACCARRUNA DI GOETHE

    (MACCHERONI DI GOETHE)

    Se c’è una pasta icona della tradizione dei primi piatti giurgintani (agrigentini), questa è rappresentata dai Maccarruna (Maccheroni).

    Ancora oggi molte famiglie per deliziare i palati tirano la pasta fresca in casa – i cavatelli, gli ziti e i maccheroni – appunto, usando strumenti, metodi e gestualità antiche.

    Quando in una casa agrigentina si pensa di cucinare della pasta, si dice, genericamente, “facemuni quattru maccarruna“, a prescindere dal tipo di pasta che si metterà in pentola.

    MACCHERONI_7 MACCHERONI_6 MACCHERONI_5 MACCHERONI_4 MACCHERONI_3 MACCHERONI_2

    TIRIAMO LA PASTA

    Organizzate un piano da lavoro, preferibilmente in marmo o in legno.
    Sarebbe ottimo se disponeste di uno degli antichi strumenti siciliani da cucina, usati per questo scopo: “u scanaturi” o “a maidda”, nelle fiere paesane se ne trovano ancora.

    Disponete la farina a fontana, aggiungete l’olio, il sale e un po’ d’acqua.
    Con le dita cominciate a incorporare la farina e ad impastare.
    Poco alla volta, aggiungete altra acqua ed impastate energicamente, fino ad ottenere un panetto morbido, omogeneo e non appiccicoso.
    Lasciate riposare il panetto in una ciotola coperta con un canovaccio da cucina (mappina).

    Adesso, cominciate a formare i maccheroni, arrotolando dei pezzettini di pasta attorno ad un apposito ferretto (anche anticamente, si utilizzava una canna, una stecca da ombrello o una ferro da calza).
    Tagliate i maccheroni alla lunghezza di circa 8 cm.
    Mettete la pasta in un apposito vassoio, cospargetela di farina e fatela asciugare, prima di cuocerla per pochi minuti in acqua bollente salata.

    PREPARIAMO LA SALSA DI POMODORO (U SUCU)

    Questo tipo di pasta, va rigorosamente servita, semplicemente, con una buona salsa di pomodoro, fresco, se fatta in estate, o imbottigliato, se la facciamo nei mesi invernali (sarebbe bene utilizzare le conserve di pomodoro, fatte nei mesi estivi e tenute in dispensa per l’inverno).

    Laviamo bene il pomodoro ed eliminiamo i semi spremendolo.
    Mettiamolo in una pentola capiente, con la cipolla, tagliata a fettine, ed ¼ di acqua e facciamo cuocere a fiamma semivivace, per circa un’ora, mescolando ed aggiungendo, se è necessario, altra acqua (attenzione a non farlo attaccare alla pentola).

    Dopodichè, passiamo il pomodoro, ben cotto, nel colino passaverdura e facciamo una purea.

    Mettiamo a scaldare l’olio in una pentola, meglio se di coccio.
    Rosoliamo l’aglio e aggiungiamo la purea, un bicchiere di acqua e portiamo a bollore.

    Continuiamo la cottura, a fuoco dolce, per un’altra ora piena, mescolando spesso.
    Saliamo ed aggiungiamo il basilico, lavato, quasi a fine cottura.

    Il sugo (u sucu) è pronto.
    Cuociamo la pasta e condiamo con la salsa di pomodoro e qualche fogliolina di basilico, giusto per decorare.

    A piacere, potete spolverare della ricotta salata.
    Buon appetito.

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    Per la pasta

        • 500 gr. di farina di grano duro o semola
        • 250 ml di acqua tiepida
        • un pizzico di sale
        • un cucchiaio e mezzo di olio di oliva 

      Per la salsa (u sucu)

        • 4 kg di pomodoro frescoestivo, ben maturo (solitamente utilizzo quello nostrano di piccole dimensioni ed un tantino allungato)
        • una cipolla
        • 4 spicchi d’aglio
        • sale
        • olio di oliva
        • basilico fresco

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *